Il piccolo Hans - anno VIII - n. 31 - luglio-settembre 1981

sul cui verso, la facciata diciassettesima citata, prendeva il via la seconda sequenza cronologica del diario. Il nuovo inizio dunque, se vogliamo accettare questa ipotesi, si tro­ va sul rovescio della fine, quasi in una ricongiunzione ad anello, sia pure separata da quella . sottile linea che è lo spessore di un foglio. Accanto ad esso ricompare la pre­ scrizione, punto di partenza e di ritorno, centro estromes­ so dalle due facce di un'unica superficie, nell'adesione di un diritto ad un rovescio, di cui non si sa più quale sia dritto quale rovescio, quale il positivo del negativo. Se è vero che il diario s'interrompe, è pur vero che è una ben strana interruzione, laddove non essendoci più spazio per le parole, voltata pagina tutto ricomincia. I Il cielo che è dentro di noi non ci sta · davanti agli occhi, bensì dietro gli occhi. Per questo non . possiamo vederlo. Giacché chi può guardare attraverso la pelle? Paracelso Invero questo diario ha più che altro l'aspetto di - un promemoria: Pontormo si relaziona, giorno dopo giorno, le condizioni climatiche, quelle fisiche, i cibi mangiati ed il lavoro fatto. Tutto ciò sembra rispondere ad un d:se­ gno preciso di cui il vademecum ci dà la traccia: esso, rivelando il rapporto tra stagioni e salute, tra la natura e il corpo che la partecipa, opera una spartizione lungo i cui bordi si svolge l'annotazione giornaliera, il regolato tener fede alla prescrizione inaugurale. Si tratta di stare in guardia, di ottenere e rispettare un certo equilibrio fisi­ co, di prevenire il sopravvento · della malattia o provve­ dervi. 61

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