Il piccolo Hans - anno VIII - n. 31 - luglio-settembre 1981
Lun g o il confine Quando acquistai una casa con un tratto di terra intorno, o almeno su tre lati, giacché l'altro è tagliato, rispetto alla proprietà originaria, da un filo immaginario che divide in due la casa antica, ma di questo parlerò un'altra volta, immettendomi tra lago e monte nell'uni verso di chi, finché non c'ero, riteneva, abitando la casa sul colle, d'averla a lago, come una specie di bull-dozer abusivo che questa casa gli sospingeva all'improvviso sempre più lontana dall'acqua, mi resi conto che la vec chia casa disabitata che venivo ad occupare solo con la mia presenza incominciava a prendere corpo. Così, se da un lato s.iJ rendeva d'un tratto presente una proprietà finallora inesistente, e · si faceva di giorno in giorno più considerevole man mano che diventava evidente che la avrei abit-ata, e non solo per una sporadica vacanza, così dall'altro lato del confine un'altra proprietà descre sceva, fino quasi a scompariire, giacché, non solo s'ac� corciava sul versante del lago, non potendo più essere presentata agli amici come << ecco la mia casa sul lago » senza che il gesto ampio indicasse me che passeggiavo in mezzo, ma anche si accorciava dal lato opposto del colle fino · a scomparire, se il mio vicino a monte passava ormai le sue giornate camminando in fretta su e giù lun go la linea del confine. Mentre dalla mia parte <ippariva- 5
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