Il piccolo Hans - anno VIII - n. 31 - luglio-settembre 1981

te non si tratta di invasione dell'oggetto. Si tratta del desiderio di confluire al di là della distinzione di io e non io. L'erotico uretrale, un soggetto a orientamento tattile, nel tentativo di invadere l'oggetto, si espone al pericolo di affluire-confluire in uno stato regressivo. Corre il peri­ colo di perdere la propria percezione di sé come iden­ tità autonoma. Quali siano le conseguenze di questo fe­ nomeno, quali procedimenti di difesa mobilita, lo vedre­ mo più avanti nel nostro discorso. Mi pare più opportuno considerare prima la storia di quattro pazienti malati di enuresi notturna. A./ una ragazza di 16 anni, trattata a causa di enuresi. La sua situazione familiare è caratterizzata dal fatto che sua madre è rimasta vincolata alla propria famiglia, do­ ve il nonno materno è il capo famiglia, mentre il padre della ragazza ha un ruolo di comprimario. La ragazza si sentiva nella casa dei vari nonni e zii così come nella casa dei propri genitori. Nonni e nonne, zii e zie esplicavano, oltre ai genitori reali, la funzione di padre e di madre. Quando, ancora piccola, faceva il bagno serale, una vera e propria riunione familiare aveva luogo, la bambina figu­ rav-'l come figlia dell'intera famiglia. B./ una paziente sofferente di enuresi a 25 anni, pre­ senta per molti aspetti una simile situazione . familiare. Durante la Grande Guerra, quando aveva 3 anni, la sua vi­ ta familiare fu sconvolta. Il padre andò in guerra, la ma­ dre incinta per la seconda volta si trasferì nella casa di sua madre e la bambina per anni fu allevata nella casa della nonna. Nell'ampia casa ·di campagna, oltre alla non­ na vivevano due sorelle. maggiori della madre e due fra­ telli. L'energica nonna materna, così come i fratelli mag­ giori della madre, influenzavano fortemente quest'ultima. Il fratellino nato in queste circostanze diventò talmente pupillo della famiglia materna, che i campagnoli solevano chiamarlo non con il nome paterno ma con il cognome de- 41