Il piccolo Hans - anno VIII - n. 31 - luglio-settembre 1981
parti che entrano in contatto nei preliminari d'amore. Vedremo poi come l'incrocio di questi due vettori di· venta il centro radioso dell'opera. Ma andiamo per gradi. Adesso diciamo cosa significano, e cosa sono, le due for me di sesso. La prima è all'origine di uno dei tratti fondamentali della scrittura di Porta: quella che chiamerei l'«attualiz zazione» del vissuto. Il ritorno al presente di ogni spin ta proiettiva e retrospettiva, di ogni paesaggio della me moria . e della speranza, comporta il recupero di una con flittualità che non è più scomposta e portata altrove. Dalla continua relazione con un corpo che non è idealiz zato o rimosso, da questa necessaria «dipendenza», si ha una tensione senza «scariche», una presenza fisica che è indimenticabile diversità, limite e formazione pe renne di senso molteplice, di movimento simbolico, di intelligenze carnali. Da questo luogo (che è anche uno dei punti cardine della poetica di Antonio Porta) si arriva a un livello di massima fisicità del linguaggio: la forte sensualità, che proviene dal tessuto carnoso e visibile, quasi palpabile, delle parole, non è che una delle manifestazioni di una enorme forza allucinatoria. La presenza è così forte da emettere, quasi sprizzare, di continuo, l'evidenza corposa dell'allucinazione. Continuando su questa derivazione (una delle possibili) del percorso di attraversamento del testo, si tocca la scoperta di una conoscenza «aperta»: «Se il raccontare ha un senso lo ricava dall'interrogare ciò che affiora man mano che si procede o si vuole pro cedere narrando � (p. 18). L'altra forma di sesso (questa specie di dissoluzione del corpo) è invece l'uscita dal presente o, per meglio di re, la realizzazione sensibile di un altrove. E' ancora allu cinazione ma, insieme, riaffacciarsi di una «voglia» di assoluto («il corpo del ricordo e del futuro», p. 73): è quindi allucinazione dell'assenza. Il corpo presente evapora, si annulla, come dissolto dalla sua stessa crescente presenza-domanda che ormai straripa e travalica le forme marcate del presente, «sva nisce». Ecco che questi due percorsi formano il testo (i testi) secondo una divaricazione feconda. Ma il centro irradiante, il luogo straordinario del libro 238
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