Il piccolo Hans - anno VIII - n. 31 - luglio-settembre 1981
ma si apre un cammino sempre più lontano (senza limi ti). Per il discorso (e, di conseguenza, per l'uomo) nulla è più terrificante dell'assenza di risposta» (Bachtin). « Ci si è compiaciuti - osserva Todorov, senza pre occuparsi di far trasparire una certa emozione - a rile- vare il paradosso di vedere un uomo invalido e mutilato scrivere quell'elogio del corpo che è il Rabelais. Ma non è ancora più impressionante vedere il teorico del dialogo, quest'uomo per cui l'assenza di risposta è il male asso luto, l'inferno, subire questa sorte singolare: non rice·vere mai risposta? O i suoi libri sono pubblicati, ma sot to un altro nome; e allora è un altro a ricevere la rispo sta (esiste una · lettera stupita di Pasternak indirizzata a Medvedev: .Pasternak non lo credeva capace di una tale profondità); oppure egli assume i suoi libri,, ma per metterli nel cassetto: venticinque anni per il Rabelais, quaranta per Questioni di letteratura e di estetica e un libro scritto prima del 1925 non uscirà che verso il 1980...; altri forse non saranno mai pubblicati, persi o censurati. In una epoca di iperpubblicazione febbrile, possiamo am mirare la determinazione di Bachtin, che sviluppa nel- 1'arco di un cinquantennio gli stessi pensieri per rin chiuderli nei suoi dossiers. Ma ci si può chiedere anche in che misura tutta la teoria del dialogo non è nata dal desiderio di comprendere quello stato insopportabile - l'assenza di risposta. « Bachtin descrive così il destino dei personaggi do stoevskijani nella società capitalista: ' Da qui la rappre· sentazfone delle sofferenze, delle umiliazioni e del non riconoscimento dell'uomo nella società di classe. Gli è stato tolto il riconoscimento e il nome. Lo si è espulso in una solitudine obbligata, che i non-sottomessi si sfor zano di trasformare in soliJtudine fiera (fare a meno del riconoscimento, degli altri)'. « Cosa dire del suo destino, nella sua società? E basta immaginare dei surdestinata:r:i per compensare l'assenza di destinatari, di comprensione rispondente? E' per ri mediare a questa carenza che ho cercato, in queste pa gine, di far sentire di nuovo la voce di Bachtin: affinché il dialogo possa finalmente cominciare». (T. Todorov, M. Bakthine, op. cit.). Sono le ultime battute del dialogo che Todorov ha aperto con questo libro non su Bachtin ma, direi, bach- 233
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