Il piccolo Hans - anno VIII - n. 31 - luglio-settembre 1981
ravigliamo dunque . nel sapere che la domanda che p1u spesso gli è stata rivolta, come lui stesso racconta, sfa stata: « Lei è old-fashioned o moderno?» e troviamo giu sto che, a un architetto che domandava quale fosse il « modulo» adottato dallo studio Aalto e i suoi collabo ratori rispondesse « il millimetro e anche meno». GÉZA RÉVESZ Psicologia della musica Firenze, Giunti Barbera, 1980 Luisa Castigliani E' da segnalare un volume della Giunti Barbera, dal. titolo italiano Psicologia della Musica (ma il suo, origi nale, in tedesco è Einfuhrung in die Musikpsychologie), del noto musicologo ungherese Géza Révesz. Sin dai primi capitoli si introduce l'argomento, più che mai attuale, della fisica acustica, con una esposi zione impareggiabile per acume e precisione; si procede, poi, dalle proprietà dei suoni musicali (suoni armonici, intervalli, scale), agli affascinanti meandri dell'apparato auricolare e ai suoi agganci con la memoria; dal proble ma, sempre aperto, dell'educazione musicale all'eredita rietà del talento, ed infine passando da un'accurata rico struzione delle origini della musica, i suoi primi sviluppi, le prime sintassi, approdiamo alla · vera e propria psico- · logia della musica e l'estetica. La trattazione di Révesz, nella globalità degli argo menti citati, ci induce a rimeditare su alcuni problemi fondamentali di musicologia, oggi affossati dalla fitta ragnatela di innovazioni, di scoperte empiriche, necessarie peraltro a distogliere l'attenzione dal museo dei pregiu dizi nel quale la cultura ufficiale passeggiava troppo tran quillamente sino a ieri. Mi limiterò, in questa sede, a un punto, tra i tanti toccati dal Révész, e cioè al fenomeno essenziale della percezione · acustica, si sa, non ancora del tutto spiegato e teorizzato, come Révész stesso , am mette nel primo capitolo. 227
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