Il piccolo Hans - anno VIII - n. 31 - luglio-settembre 1981
Due o tre mesi dopo, per Effetto delle acque cariche di sale che lo umidiscono e poi ritirandosi lo lasciano a secco, il ramo viene ritrovato ricoperto da cristallizzazio ni brillanti. Ogni sua più piccola parte, anche quelle non più grandi di una zampa di cingallegra, sono incrostate di una infinità di cristalli mobili e splendenti. Non si può più riconoscere il ramo originale»: è diventato un'altra cosa, è avvenuta la . ' cristallizzazione '. Secondo Stendhal la ' cristallizzazione ' è la stessa operazione che fa la fan tasia amorosa sulla persona amata: « è come dire, si gnore, che lei vede tanta differenza tra- quello che sono io in realtà e la maniera con la quale mi vede questo amabile giovanotto come quella che c'è tra il piccolo ra mo secco e la graziosa costruzione di diamanti che i mi natori mi hanno appena offerto». Quando Aalto, a un suo intervistatore, cerca di spie gare cosa avviene secondo lui nel momento della pro gettazione, conclude, passando faticosamente attraverso · esempi e analogie, che il momento creativo è una ' cri stallizzazione ': il depositarsi sull'oggetto del progetto, di qualità immaginarie e di fantasie possibili. Fare l'ar chitettura è un procedere da lontano, come un salmone, essa nasce, viene alla luce da uova deposte in altre acque che non sono - quelle in cui lui nuota quando e cresciuto, ma acque difficili colate dai ghiacciai perenni. Sua personale convinzione è che l'architettura e le altre arti al loro inizio, avevano lo stesso punto di par tenza che è, sì, astratto, ma è nello stesso tempo influen zato da tutte le conoscenze e i sentimenti che abbiamo accumulato dentro di noi. ( « Nella cristallizzazione si accumulano ben più motivazioni umane che non ne ven gano suggerite çlalle sole esigenze progettuali»). Aalto vede se s�esso come un portatore di memorie ben radicate; in una intervista del 1962 racconta: « Io sono nato in una famiglia di ingegneri, da piccolo giocavo sotto il tavolo di lavoro di mio padre, una grande ta vola bianca. La grande tavola bianca mi ha insegnato che nei riguardi della natura ci si deve comportare con tatto, che la vita deve essere osservata con cura, con adeguati mezzi tecnici (...). Il sentimento di equilibrio che c'è nella configurazione di un paesaggio mi ha dato l'idea di quale deve essere il comportamento dell'uomo nella natura (...) bisogna sempre partire da una base 225
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