Il piccolo Hans - anno VIII - n. 31 - luglio-settembre 1981
Era necessaria una piroletta: considerarla nel « vissuto» come una forma d'obsolescenza del reale. Lo vediamo con più chiarezza oggi, la bancarotta del lutto, uno dei caratteri distintivi dell'epoca, mostra l'inutilità. di ogni investimento libidico, in un tempo storico dove ogni fu rore è inflazionato nel senso della fine. Se il percorso fosse da Freud a Marx si potrebbe sostenere che il de presso è un'identità che deriva dai modi di produzione del capitale! Nella famosa « Minuta G», Freud isola nella meccanica della depressione la funzione dell'ordine, cin ghia di trasmissione del reale, questa cinghia, che le fru strazioni usurano fino allo strappo, interrompe il moto dell'onnipotenza temporale di passato e futuro. Su un altro registro: se la depressione è ciò che dice Roheim, il · socialismo è un'allucinazione psicotica di un mondo futuro inventato per ovviare, con il miraggio di una spe cie a venire, alla propria melanconia politic;;i. di assassini. Tuttavia, l'a?petto fenomenologico della depressione re sta ancora una volta sospeso, la sua ambiguità si enuclea dal fatto che - a dispetto di ogni catastrofismo - non è un trauma, ed essa che si può datare nella secolarizza zione dei suoi effetti ci resta sconosciuta nelle cause non biologiche. Sotto questo aspetto i clisteri di Monsieur Purgon e la teoria delle catastrofi sono lo stesso model lo, non è un caso che entrambi siano stati usati per cu rare la sintomatologia della depressione come se essa fosse, da un punto di vista epistemologico, un percorso d'immunizzazione. Camuffata dai pregiudizi la melanco nia endogena - per usare un'espressione di Mario To bino che la definisce dea feroce - « non trova ostacoli, sqive, per le sue prede». Tagl�ando corto sul fatto che l'ostacolo, povero Tobino, non è certo un muro d'ospe dale abbattuto dalla legge 180, essa non ne trova per la semplice ragione che non ne ha bisogno nell'ordine del discorso, essendo essa, piuttosto, epifania del « kydos» della pulsione di morte. Dunque è fascino, e noi sappiamo che gli ostacoli sono essenziali al dilagare della seduzione. Va da sé. Come il sonno è uno degli strumenti arche tipi della denegazione, così la depressione lo è dello scet ticismo. Che ne è del « sonnatore» lo sappiamo perché egli - suo malgrado - sogna. Che ne è del « depresso»? Forse potremmo scoprirlo seguendo le volute di fumo del « thyein» più che le vicende erotiche dei suoi ori- 223 (
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=