Il piccolo Hans - anno VIII - n. 31 - luglio-settembre 1981
di destino», null'altro può, da questo momento, interes sarlo al di fuori di quella che Alexander chiama l'«espe rienza restauratrice». Ogni trascendenza viene pensata, ora, come disperazione, dice Kierkegaard, e gli fa eco Cioran, «il risentimento trionfa nell'arte» perché li «la depressione fa maturare l'infanzia e perde l'uomo». Que sta nevrosi di destino è la stessa che colpisce Bellero fonte dopo l'uccisione di Antea, la sua esperienza ha due fronti, l'uno demoniaco, l'altro farmacologico. Freud è costretto ad ammettere (in Pulsioni e loro destini) che la teoria demonologica può tener testa... per la coda, alle interpretazioni somatiche proprie delle scienze esatte, ma egli esita ancora ad interpretare nel nome di Giano que sta evidenza dello scetticismo, del resto, la teoria del lut to era ancora esaustiva di un senso perché la depressione, a cavallo del secolo scorso, «appariva» una conseguenza delle aspirazioni etiche della società. Di più. Era lo scon forto per l'imperioso comando di «non uccidere» che àveva colpito «una lunghissima generazione di assassi ni» («Considerazioni attuali sulla guerra e sulla mor te»). Così, per estensione, alla depressione è capitato anche questo: di essere il senso della decomposizione del- la polis che si fa strada in noi come tragedia. Se i sofisti chiamarono veleno il rimedio della filo sofia è perché vollero denunciare la sordità del «phar makon» che risolve, contro l'identità, i benefici dell'an tagonismo sociale. Questa identità, tradita a Tebe come a Tirinto, si confonde nell'esperienza del «manque», di venta lutto, perde la sua evidenza temporale e di rifles so la sua sacralità. I delitti del figlio di Laio non sono quelli del figlio di Glauco, se i primi erano la riduzione del rapporto paterno alla «fraternità», i- secondi sono l'espressione di una onnipotenza dell'infanzia che la de pressione struttura e sfalda come sentimento del vissuto. Dice Platone, il lutto - attrae più di Afrodite quando esso può essere inflitto in un ordine gerarchico, espressione di democrazia e di morte come regicidio, al culmine, pena il disordine e la cessazione dello scambio reciproco. Rap presaglia nell'ordine delle rappresaglie: mai dimenticare che fu per primo Laio ad alzare il braccio per colpire. E' Winnicot a cogliere il bersaglio. Egli chiama trau ma intestino all'onnipotenza là faglia op�rativa della psi coanalisi, ma secolarizza questo trauma dentro .J.'infanzia. 222
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