Il piccolo Hans - anno VIII - n. 31 - luglio-settembre 1981
Prima di tutto con una gratificazione che a dir poco è gratuita: ha una faccia d'attore. Occhi sottili e soprac ciglia folte, v'inducono a considerare che queste infor mazioni, del resto rivolte in maniera cortese nia decisa, decisa a sapere 1 a essere istruita sulla _ presenza di K., sono pronunciate da una persona il cui àspetto è eviden ziato da occhi sottili e dal vello ciliare folto: l'individuo pare disposto al cipiglio e ha sguardo attento. Costui era, come in seguito capimmo, niente meno che un semplice figlio di uno dei numerosi sottoportieri del Castello, il qual Portier-Capo era infatti rappresentato dalla vene rabile Icone, o maestoso Quadro · piuttosto , scuro, che più tardi egli notò appeso nell'osteria: vi si scorgeva una specie d'Ierofante, era qualcosa di veramente austero con quel greve capo stanco e vecchio. Il peso del Mondo e del Tempo aveva assunto la sua _ forma. Ma il solenne Vegliardo probabilmente non aveva mai sentito parlare di costui, né forse - ne aveva mai visto il volto. Quindi questo giovanotto che àdesso lo interrogava aveva senz'al- · tro esagerato un po', anzi, parecchio� per potersi meglio vantare incutendo rispetto . alla nuova presenza. D'altro . canto, oltre nella storia, capiremo che già esser figli di semplici sottoportieri poteva essere qualcosa di davvero apprezzabile. Da cui, la debolezza del vanto. « Questo villaggio appartiene al Castello», . si ripete, « chi vi abita o vi pernotta, abita e pernotta, in un certo modo, nel Castello. » Ritorniamo allora al giovane sul ponte di legno, so speso e solo, osservare la collina che non si vedeva, poi ché le nebbie e le · tenebre la nascondevano, e non il più piccolo raggio di luce indicava l'esistenza del grande Ca stello, e ascoltiamo alfine questa sua, dolorosa risposta: « In che villaggio mi sono · smarrito? C'è un villaggio qui?» E a questo punto il nobile Ermenauta si trova nel corpo del Castello. 212
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