Il piccolo Hans - anno VIII - n. 31 - luglio-settembre 1981
e forza · ha il mio cuore, queste due parole: « Lo ignoro. " In questa taoistica descrizione del percorso o cadenza del procedere in scrittura, ancor oggi io sostengo che fu l'intima credenza che fece muovere la lettera K. attra verso e lungo tutti i vettori. Perché Kafka fu sempre più interessato della purezza della giustizia e non della ricerca di verità: a quale punto è, in questo istante, il Juo coraggio? Nessuno oggi ignora (fra l'esile, purtroppo sempre esile gruppetto di lettori) la famosa entrata ai margini d_el Regno che l'Agrimensore compie sin dalla prima pa gina, nell'incanto d'una fredda sera montana. Si presen ta in modo piuttosto deciso, facendo ben capire a tutti d'essere molto stanco, quindi interessato s oprattutto · a dormire lì, subito, nella locanda, per quelia notte. Rileggiamo questo famoso attacco, questi primi passi in cui scattò tutta la grande evocazione poetica del romanzo: 210 1) Era tarda sera quando K. arrivò. La collina non si vedeva, nebbie e tenebre la nascondevano, e non il più fioco raggio di luce indicava il grande Castello. (Era solo.) 2) K. si fermò (sul ponte di legno), e guardò su nel vuoto apparente. 3) Poi andò a cercarsi un letto. 4) · (Nell'osteria.) Poco dopo lo svegliarono. Un giovanotto in abito cittadino, con una faccia da attore, occhi sottili, sopracciglia folte, stava al suo cappezzale,
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