Il piccolo Hans - anno VIII - n. 31 - luglio-settembre 1981
pisce per la totale mancanza dell'elemento VISIVO. «Es so deve considerarsi, osserva Freud, di puro type audi tif » (cit. p. 491). Allora, la topologia della cucina con la loggetta an tistante e uno scalino per soglia sul quale il piccolo Hans esercita la sua «vigilanza», ci richiama la struttura del piccolo vano separato da un arco, antistante lo studio, o ancora l'anticamera, dove Telma aveva la sua «veglia», veglia di «tipo auditivo» vista la vetrata opaca che la divide dallo studio dello zio, e l'oscurità che l'accoglie quando nel sogno-allucinazione «va a vedere». La so sta con le bambole e i timori successivi, i due cadaveri ritti all'interno dei lati dell'arco, manifestano una con tiguità anche con l'inanimato. Una veglia funebre, po tremmo dire se «questo» inanimato non continuasse _ a. presentarci una differenza tra le bambole e i cadave ri, marcata dal tratto distintivo del «fapipì». Non si tratta dunque, o non ancora della posizione dell'osses sivo che attende solo, come si sa, che passi nel fiume il cadavere del suo nemico. Ciò che accade di lì a poco è qualcosaltro. «Egregio professore, le mando ancora qualcosa su Hans. Purtrop po. questa volta si tratta del materiale per un caso cli nico. Come vedrà, negli ultimi giorni si è sviluppato nel bambino un disturbo nervoso che tiene mia, moglie e me nella massima agitazione; per_ché non riusciamo a trovare il modo di scacciarlo» (cit. p. 494). La paura di essere morso da un cavallo per la strada, i pianti durante la gita a Schonbrunn per aver visto un cavallo, un sogno d'angoscia e la fobia. Ma abbandoniamo per ora il decorso di questa fo bia e il suo rapporto con una serie di episodi della vita del piccolo Hans e anche, per ora, l'analisi dei suoi sogni, per spostarci un poco piil avanti. Dal gennaio siamo arrivati all'aprile. Rimando al te sto di Freud per l'analisi della fobia di Hans nel suo 21
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