Il piccolo Hans - anno VIII - n. 31 - luglio-settembre 1981

Dunque, domani sera io sarò a Roma. Non lo pos1so credere ancora; oerto, quando un · tal desiderio sarà 1 soddi­ s-fatto, che cosa potrò desiderare ancora? Nient'a!l:tro, se non di pOlter approdare reilicemente fino a casa mia con ila mia barca carica . di fugiani, e di ,ritrovare gli amici in buOIIla ,salute. (op. cit., p. 574) La rivelazione del desiderio, del suo oggetto ultimo, è negazione del desiderio stesso -:-- od almeno, sua _ so· spensione. Quanto, in questa sospensione goethiana, av­ venimento della forma e conseguimento della perversione sono stati coniugati?: se Roma si dimostra essere effet­ tivamente il luogo stesso - analitico - della sospensione e della rifondazione dei valori delle attese degli interessi, goethiani. E anche se questo suo andare non era che la­ birintica peregrinazione - ripetizione di cerchi antichi portati a rinascere - pure in esso Goethe mimava il cam­ mino d . ella civiltà... ammesso che credesse a questo cam­ mino, e la causa della ragione... ammesso che fosse data. Comunque ora la certezza stava piuttosto nella possibi­ lità di elargire futuri oggetti di piacere, a prova di un godimento che può darsi - nella sostituzione di tempi e di funzioni in cui sembra bloccata questa nostra esi­ stenza - nel procedere senza sapere forse . verso quale meta, ma attenti tuttavia ad elaborare il perfetto senso del viaggio. Il desiderio ultimo comunque, mostrava di essere desiderio del ritorno, eppure, il viaggio era appena . cominciato, e doveva durare anni ancora. ltl mio curioso ,semi-incognito, che forse non è ,se non uri capriccio mi iprocura vantaggi ai quali non potevo pen- 1sare. Credendosi ognuno obbligato d'ignorare chi io sia, e non potendo quindi nemmeno parlare a me di me, non rimane altro, a coloro che io frequento, se non di parlare di se ,stessi o di cose che 11i interessaino. (op. cit., p. 585) Possiamo rischiare di de'finire l'esperienza del senza­ nome come esperienza dell'Altro, nel doppio senso - 194