Il piccolo Hans - anno VIII - n. 31 - luglio-settembre 1981

ce: la voce stessa dell'interiorità già cancellata. Così, per Goethe, si gioca e si ripete l'incanto e gli echi delle ottave del Tasso, spersi tra i canali della città d'acqua: per Goethe, si rinnova la messa in scena di un passato deì­ l'umano, obliato, dimenticato: non a caso, all'amata Char­ lotte von Stein, ricorderà Venezia come il luogo dove ' das Menschliches ' gli è stato più di sempre presente ed avvicinabile: più di ogni architettura o pittura o pa­ rola - più di ogni tratto significante - queste voci di gondolieri insieme alle melodie delle donne di Malamoc­ co lanciate di notte al mare ad unirsi agli uomini pesca­ tori segnano il destino della solitudine. Ma non possiamo non notare corp.e anche queste voci funzionino come un esterno a Goethe attento ad avvalorare l ' inaccessibile nel giusto mezzo - sillogistico? - da cui esso si rende frui­ bile; la musica non era certo l'arte che più rispondesse alle tensioni interne di Goethe, anche perché -solo allon­ tanata o torta nella presenza estraniata di uno sguardo quell'interiorità gli sarebbe stata possibile: il demoniaco - essendo per lui consumato per sempre, nell'esternità. Eppure la seduzione di quelle voci non poteva restare inattesa: fosse per l'incatenarsi preciso delle cadenze, fosse per la tranquillità delle acque, fosse per la notte... il viaggio stesso doveva ora mutarsi in un sogno. Mi pa·r-evia d'approda!re, a bordo ,di una barca n()[l pic­ cola, , ad un'i!sOl}a felice, copiosamente rivestita di vegetazio­ ne e ,di 1cui m'era - nota 1 l'abbondanza di fagiani. Senz'altro trattai con gli abitanti per acquistare ,di questa selvaggina, che essi infatti andarono •subito ad uccidere e mi portarono in quantità. Eralllo precisamente fagiani; ma come i'l sogno di solito trasforma tutto, IV'edevo _ del1e h.inghe code vario" ipinte ed occhiute come queme dei pavoni o degli uccehli del paradiso. Me ne portarono dunque a bizzeftie, e collo­ candoli nella barca con le teste verso il'initerno, ,erano di· sposti in modo 1che ·le :lll.mighe code a cOILori pendendo verso l'esterno producevano ·sotto i raggi del so1e '1.1Il as,sierrì.e così ,spJendido come non si può immagina,re, ed ·erano in 192

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