Il piccolo Hans - anno VIII - n. 31 - luglio-settembre 1981

è un viaggio sulle tracce di un altro - il padre! - ed è per questa sorte di ripetizione che l'immediato l'espe­ rienza e il conoscere stesso continuano a rimandare altri significati. Lo sguardo è la cornice in cui questi altri si­ gnificati possono situarsi, senza erompere rovinosamente e senza lacerare l'illusione di presente entro cui è abitu­ dine vivere; ecco come il ricordo, a luogo di essere pura espressione di sé, riesce ad iscriversi in una sequenza oggettiva di immagini che ora - dopo la rimemorazio­ ne - possono rifluire e riformularsi in nuovi significati che pur mantengono l'immediatezza dell'esperienza del passato. Ora soltanto Goethe può comprendere, ripor­ tandola al suo sguardo dalla laguna su Venezia, l'esclu­ sività gelosa del padre per la ' gondoletta ' che aveva, por­ tato con sé da Venezia, come la proprietà specifica di un oggetto del piacere: se questo piacere implicasse un taglio, o una distanza irrecuperabile, non aveva più ecces­ siva importanza. P.er questa ,sera mi ero accapa11rato i!l oelebre canto dei gonddlieri, che cantano su ,certe loro melodie, versi del Tasso e de11'.A!riosto. H canto si diffonde :sul tranquillo specohio dell'acqua. Un ,a:lt·ro 1oan1Jatore 1ode ,da ·ll][lgi fa melodia che egli ,già conosce, ne intende le parole e risponde col verso 1ohe ,segue·; il primo r·eplioa ancora e così a vioenda, in modo che :l'uno è -sempre ,l' , eoo dell'ailtro. Per notti intere dura questo ca:D'1lo, che li rrallegra ,senza •sÌ'aJilcarli mai. Anzi, quan­ to ,più ·lontani 'Sono tl'uno da]l'altro, tanto più ,seducenti rie­ scono fe loro canzoni. H giusto posto per co1ui che ascolta, è nel bel mezzo dei due. (op. cit., pp. 522-3) Poiché il piacere stesso, il piacere più intensamente desiderato, non è che nella distanza - dell'amante del­ l'amore. E' nel momento successivo ad ogni contempla­ zione visione del paesaggio del corpo dell'Altro che la voce succede; come se la consumazione combustione del- 1'esterno che lo sguardo produce facesse sorgere quale risposta impossibile e inesauribile all'assenza, una vo- 191

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