Il piccolo Hans - anno VIII - n. 31 - luglio-settembre 1981

lo che io •avievo decantato ai loro ornochi, e per , si:no il po­ destà, benché con una oerta compostezza, si volse ad ammi­ rare il paesaggio che a'V'evio ,oosì bene descritto. (op. cit., p. 458) Ma poiché tutto continua ad apparire in questo mon­ do, l'esperire dell'Altro non può darsi assoluto. Il ren­ dersi tangibile del limite produce un'estraneità inaffer­ rabile - esclusiva - dei luoghi attraversati, nel deli­ nearsi contingente di fatti storici che sempre di più ten- .· dono a · sostanziare di sé ogni accadimento, il più usuale e quotidiano esso possa sembrare: tutto prende neces­ sariamente senso, e più, un determinato senso. In questa casualità paradossalmente orientata scopre di ritrovarsi Goethe nel momento in cui, più liberamente che mai, si accinge a disegnare un paesaggio - particolarmente at­ traente - sulle sponde veneziane del Garda; la vivezza della natura si rivela allora misteriosamente percorsa da cifre significanti nascoste, ma potentemente operanti in essa: il paesaggio - Land/schaft - è effettivamente una terra costruita lavorata cifrata. Di fronte a questo - può!, soltanto un'ulteriore elaborazione di ciò che si è presentato nell'inganno dell'immediatezza: ulteriori nu­ merose p · arole che traccino di linee eccessive quella trop­ po evidente presenza, fino a farìa assurgere - o . preci­ pitare - in ben altra evidenza; per Goethe, la consa­ pevolezza del paesaggio si può dare soltanto nella fusione di due momenti distinti e però stranamente intrecciati: la possibilità di · trasfigurazione delle cose in una ripro­ duzione distorta di esse stesse, e prima ancora, e la ca­ pacità di averle distinte queste cose nello spazio appro­ priato di un disegno. Nel disegno che coglie la caratte­ ristica degli elementi del vivente, e nel racconto che fissa in toni e sospensioni lo stupore più intimo di questi ele­ menti stessi, l'Altro - non più assoluto - è prodotto davanti agli occhi sbalorditi e inquietamente interrogati­ vi... degli altri. 188 •

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