Il piccolo Hans - anno VIII - n. 31 - luglio-settembre 1981

. . L' l talienische · Reis.e: _ un viaggio entro . l'Altro « Son partito da Carlsbad al'le tre del mattino, alI'insaputa di tutti: altrimenti non mi avrebbero fasciato andar via. G\li amici, che avevano voluto fiesteggiare con !tanta cortesia il 28 agosto, giorno del miio natalizio, s'éraino acquistati an­ che il di.ritto di trattenermi un po' di ,più; ma onmai non m', era più possibile differire» (J.W. Goethe, Opere, voli. II, pg. 429, Sansoni, Firerrae 1952). E' l'inizio dell'Italienische Reise di Goethe. L'inizio è la separazione stessa, dalla conosciuta armonia di Wei­ mar, come · da qualcosa che in un equilibrio troppo per­ fetto cancelli o tenga represso un impulso - meglio, una deriva - che ben altri orizzonti tende a percorrere e a frequentare. La violenza conoscitiva dello Stii.rmer, certo mai perduta, anzi mantenuta nelle modalità rego­ lative della classicit� weimeriana, d'un tratto riemerge a segnare più nettamente, e conseguentemente, i confini della riflessione del poeta, e a determinare con maggior incisione le forme del suo investimento passionale e ci­ vile. La sottrazione di sé al raggiunto riconoscimento e alla rappresentazione dell'ùfficialità non si rivela però come ansia o nostalgia per uno stato presimbolico - l'u­ topico stato di natura rousseauiano - quanto invece fon­ dazione oseremmo quasi dire di un'interiorità del sim­ bolico stesso, torsione ulteriore dello spazio sociale, ri- 184

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