Il piccolo Hans - anno VIII - n. 31 - luglio-settembre 1981

e deve rimanere « fermo dove sono» (p. 204 D.). In quell'ancoraggio al territorio materno, che è terri­ torio familiare e che tuttavia non appaesa, ma sempre riporta all'estraneo - secondo quella vicinanza di Heim­ lich e Unheimlìch - K. sosta: trOVG\ndo qui il luogo am­ bivalente di un affetto che conosce insieme angoscia e · godimento, annichilimento e Unicità. Io · non voglio - evolver.mi in un dato modo, voglio rpas-­ sa;re a ll..1Il altro posto .ohe è in verità quel·« vole.r an­ dare su un'ailtra stella», mi basterebbe poter consi­ derare ,oome un posto diveI1So il posto in cui ,sto (p. 319 D.) Felicità infinita, calda, profonda, 'I'edentrioe di star vi­ cino alla cesta del proprio bambino di l!ron'te alla madre. (p. 316 D.) ... io sono ia:ltrove, soltanto 11'attrazione del mondo uma­ no è mostruosa e in un istante può ·far dimenticaJre tutto. Ma anche ,l'attrazione del mio mondo è grande, coloro che mi amano mi ·a[Ilano perché -sono « abban­ donato» •e •forse inon 1oome un rvuoto di Weiss, bensì rpe11ché sento.no che in periodi ,felici, ,sopra , un al't,ro piano, possiedo '1a libertà di moto che. qui mi manca del tutto. (p. 322 D.) Al « prendimi, prendimi, intreccio di follia e dolore, prendimi nelle tue braccia, cioè nell'abisso » (p. 284 D.), risponde così il controcanto del rifiuto: 182 probabi:lmente avrei sempre ,rifiutato ,1' , of , ferta come 'l'in­ vito a giocare... La vita ,comune, la vita, dirò così pub­ blica mi era resa accessibile da quell'invito...; ciò no­ nostant,e rifiutai... Io ho sempre rifiutato per debo­ lezza generale e, or-edo, particolarmente per mancanza di rvolontà... Solo raramente ho valicato questo terri­ torio di 1confine fra ila solitudine e la società e anzi ho messo !I1adid più profonde che ne1la ,solitudine stes- sa (p. 311 D.)

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