Il piccolo Hans - anno VIII - n. 31 - luglio-settembre 1981
mentale testo del 1915, Trasformazioni pulsionali, parti colarmente dell'erotismo anale (Ueber Triebumsetzungen, insbesondere der Analerotik, cfr. trad. it. in Opere, cit. Vol. VIII, p. 117 e segg.), che non per niente viene su bito dopo la Metapsicologia, lo schema cioè pene-feci bambino, ho più volte sottolineato come il rapporto con la castrazione preceda l'esperienza della visione degli organi genitali femminili. E nel caso del piccolo Hans ne abbiamo una conferma. Minacciato di evirazione dalla madre: « Se fai questo faccio venire il dottor A. che ti taglia il fapipì. Con che cosa farai pipì poi? Hans: - Col popò» (cit., p. 483), Hans dimostra che, se in quel momento fa espe rienza di un suo possibile rapporto con l'evirazione, la questione della castrazione è invece già ben presente in lui, se le feci, che sono un oggetto per eccellenza per dibile, già rappresentano un'analogia con il pene. Ancora niente dunque distoglie il piccolo Hans dalla « teoria». Il grande avvenimento capace di introdurre un muta mento nel «pensiero» di Hans è la nascita della sorelìi na Hanna. Il suo primo commento è: «Ma non ha ancora i denti! ». «Una settimana dopo la nascita della sorella, Hans guarda mentre le fanno il bagno. Osserva: - Il suo fa pipì è ancora piccolo-; poi aggiunge fiducioso: - Ma quando lei crescerà diventerà più grosso» (cit., p. 485). Ed è qui che il piccolo Hans diventa filosofo. Da un lato l'esperienza sembra mettere in crisi la sua conqui sta teorica, non tutto ciò che è animato ha dunque un fapipì. Ma dall'altro ciò che più conta è che è a questo punto che insorge una difesa, che non riguarda il pro prio fapipì minacciato (abbiamo visto come nel caso pre cedente Hans avesse con disinvoltura risolto la questio ne), ma una difficoltà di pensiero che la gelosia (e pos- 18
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