Il piccolo Hans - anno VIII - n. 31 - luglio-settembre 1981
Lì dove si rintana (« io vivo nel sudiciume, questo è affar mio» p. 203), K. lo chiama: « l'odiosa vergogna dì vivere sempre al riparo»; e tuttavia non può/non vuole evadere: « preferirei ritornarci». 4. La lettera, e la sfera Nello Spazio che è l'Aperto l'uomo non può vivere. L'uomo è il rinchiuso, l'Aperto è per lui insostenibile. Dovunque, dice il coro dell'Antigone, l'uomo porta le sue maglie, le sue reti (le sue misure): così cattura lo spazio, ne fa i luoghi che disbosca e dissoda per disporvi il suo abitare. Ma proprio così facendo, l'uomo è il « rinchiu so»: perché misurando, si trova egli stesso misurato dai confini che ha posto; e dunque confinato l'uomo abita la Terra, che è per lui - per dirla con Amleto - « wia prigione». In tutt'altro senso, abbiamo detto, si dispone per Kafka l'abitare: nel senso del rintanarsi. In questo para dossalmente K. è non il rinchiuso, ma il più libero. ... ,sono abbandonato... e tuttarvia in periodi felici, _c;opra U[l ahro piano, possiedo : la [ibertà di moto che qui del turto mi manca (ip. 322 D.) Se K. non può abitare è perché non può far sua la Misura con cui l'uomo fissa il suo abitare; la Misu:i:à. di questo abitare, K. ci svela, è il Padre. ' Tu eri 'la rnisum di tutte . , le cose 9 • Essendo il Padre la « misura» delle cose, occupando egli dello spazio una porzione vasta, forse illimitata . (« talvolta mi par di vedere spiegata una carta della terra mentre Tu vi sei disteso sopra trasversalmente. Allora ho l'impressione che a me rimangano per viverci solo le 173
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