Il piccolo Hans - anno VIII - n. 31 - luglio-settembre 1981
lenza che predomina, e stende accanto al flusso di imma gini positive, le immagini negative, e i sentimenti distrut tori dello spavento, e dell'angoscia. La lettera da « og getto buono» si fa « cattivo»: Confesso che quando lo aprii (il telegramma) mi mo strò una faccia terribile (p. 61 L.M.) E il dolore prevale: Questo intrecciarsi di :lettere deve cessare, Milena, ci fanno impazzire, non si ricorda che cosa si è scritto... e comunque si trema sempre (p. 76 L.M.) Il rovesciamento brusco dell'ambivalenza K. lo prè senta nella figura, cui esplicitamente si identifica, del passero. Dal difuori H passero ,vede nella penombra l'ailimento della •sua vha, questo Jo attira smisurratamente, esso si Sicrolla, è più qui che fa, ma qui è il :buio e accanto al pane · sono io, il potere mi,sterioso. Ciò nonos'tante ,saltella ohrn la so�lia, ancora un paio di .salti, ma ipiù non osa e per un improvviso spavento vo1a via. Ma quali forze albergano in questo misero uoceUo! Dopo un ista1I1te è di nuovo qui, , studia '1a situazione, io butto ancora un po' di pane... (p. 61 L.M.) L'esitazione dell'animale è la stessa di k. L'attrazione del mondo umano è « mostruosa», ma « io sono altro ve» (p. 322 D.). E tuttavia quell'altrove non è un altro luogo: è nessun luogo, poiché è precisamente esitazione, non essere ancora. Esitazione di fronte alla nascita: so spensione di un divenire che non si fa stato, e dunque non è né qui né altrove. « Schiacciato dall'esilio», · « ac coppiato con l'ostilità incontrata alla frontiera», K. non ha luogo in cui consistere. Abbandonato « anche , qui a Praga, nella mia "patria", K. non ha bisogno del viag gio per trovarsi esposto all'esperienza del di-fuori. L'af- 170
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