Il piccolo Hans - anno VIII - n. 31 - luglio-settembre 1981

contata da un qste a Rodomonte allorché questi ha visto la donna che amava, Doralice, preferirgli pubblicamente, innap.zi a tutta la corte, «doppio scorno», Mandricardo. La prima reazione del guerriero non è poi tanto dissiinile da quella di Orlando che scopre il tradimento di Ange­ lica: la fantasticheria infantile ch'egli fa - che il re Agramante, ridotto allo stremo, sia riposto al suo seggio proprio da lui, Rodomonte; l'abbattimento che lo tiene come «in un gran sonno»; la decisione di abbandonare il cainpo e tornare aÌla propri� Algeri, sono il rovescio de­ pressivo della follia d'Orlando. E' a questo punto che l'oste gli fa la narrazione dei casi di Giocondo, di re Astolfo, di Fiammetta. La licen­ ziosa vicenda, volta a dimostrare che pretendere fedeltà dalle donne è insensato, non distoglie Rodomonte dalla sua malinconica ira; ma certo agisce su di lui, determi­ na quel decisivo · movimento che, di lì a poco, lo farà desistere dal ritorno in patria, dando adito all'incontro con Isabella(«rivalsa», nel contrappunto ariostesco, del­ l'onore femminile), al dolente episodio cui questo dà luogo, alla complessa elaborazione del lutto da parte del re di Sarsa, con l'erezione del mausoleo e del ponte del cimento. L'altro racconto «osceno», quello dell'Etiope, viene fatto a Rinaldo - da poco disincantatosi dalla passione per Angelica - dal barcaiolo che lo conduce attraverso le paludi del Po, ed è immediatamente preceduto da quel­ lo del nappo. Al paladino è giunta notizia della tenzone che dovrà opporre, a Lipadusa, cavalieri cristiani e pa­ gani, e si affretta per raggiungere in tempo l'isola, dove tuttavia «i venti avversi e per lui mal gagliardi, lo fecer, ma di poco, arrivar tardi». Così leggeremo verso la fine del canto XLIII, ottava 150. Ma la battaglia di Lipa­ dusl:l è stata già narrata nei due canti precedenti. Malgrado tutta l'ambiguità della cronologia del Fu­ rìoso, questa inversione induce, qu�nto meno, a qualche 144

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