Il piccolo Hans - anno VIII - n. 31 - luglio-settembre 1981
le straordinarie avventure di Alice Dietro lo specchio, che simula, esplicitamente, la logica del gioco degli scacchi. 6. La barriera dell'« osceno» Tra gli amori «vili e volgari» narrati nel Furioso Attilio Momigliano si sofferma in particolare 16 sull'epi sodio di Bradamante e Fiordispina, e sui «racconti» di Fiammetta, del nappo, e dell'Etiope. Con un gusto di verso, a noi riesce difficile considerare «vile e volgare» il sottile e malizioso gioco erotico tra le due ragazze, o la malinconica narrazione ispirata da Boccaccio , ma con trattamento tutto diverso, del gentiluomo che, non con tento della prova positiva del nappo, è egli stesso artefice della tentazione, e successivamente della perdita, dell'a matissima e fedele moglie. Del resto non è facile definire che cosa sia «osceno» - ed è perciò che usiamo sempre tra virgolette questo termine. Attenendoci a un'area di significati piuttosto consolidata, che collega l'osceno ai rapporti sessuali in senso stretto, potremmo senz'altro definire «osceni» i due restanti racconti: quello di Fiammetta e quello del l'Etiope. Tralasciando molti altri aspetti, va rilevato che in en trambi il climax dell'«oscenità» è collegato con il grot tesco corporeo e con l'aberrante - o almeno con il di verso - rispetto a un incontro tra corpi sani e normali. Ma]grado l'indubbio compiacimento erotico con cui sono descritte le nudità del bel corpo di Alcin:a seduttrice di Ruggìero (Canto VII), o nei tenerissimi amori di Ange lica e Medoro, ove gli abbracci sono appena accennati, qui non vi è alcuna «oscenità · ». Al contrario, Ariosto indugia nel sottolineare ia mo struosità («A uno sgrignuto mostro e contraffatto», XXVlll, 35) del nano con cui si accoppia la regina dei 142
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