Il piccolo Hans - anno VIII - n. 31 - luglio-settembre 1981

due si dipartiva '. Il bene, ogni bene, nella vita dura cosi poco». Avrebbe forse potuto, a conferma, chiosare con il ben diverso comportamento di Rinaldo nei confronti di Sacripante, nella continuazione dell'episodio, al canto II, 19. Allorché uno « spirito in forma di valletto» in­ terrompe la nuova pugna per Angelica con la falsa no­ tizia che la donna si trova con Orlando, Rinaldo « dove aspetta il suo Baiardo, passa / e sopra vi si lancia, e via galoppa, / né al cavalier, ch'a piè nel bosco lassa, / pur dice a Dio non che lo inviti in groppa»: meno magnani­ mo del cortese pagano Ferraù. L'osservazione, ripetiamo, è fine; ma, in altra chiave di lettura, il bivio, la strada che in due si diparte, ha funzione, si è detto, narrativa. Questi bivii che fanno diramare la fabula in sempre nuo­ ve vicende, queste strade che divergono continuamente, per convergere spesso molti canti dopo (come avviene per l'episodio-chiave della follia di Orlando che, manife· statasi alla fine del canto XXIII e all'inizio del XXIV, verrà ripreso solo nel XXX, di nuovo abbandonato, per concludersi soltanto verso la fine del poema, nel canto XXXIX), appaiono come elementi strutturanti dell'intrec­ cio. Di più: costituiscono uno degli indici della maestria costruttiva dell'Ariosto, che sempre di nuovo allontana i suoi eroi nello spazio, per richiamarli, ove occorra, dopo mille détours, nei luoghi deputati al loro incontrarsi (e scontrarsi) nelle vicende di amore e di guerra. Proprio come avviene, sempre nell'episodio di Rinaldo e Ferraù, a quest'ultimo: « Pel bosco Ferraù molto s'avvolse, / e ritrovossi al fine onde si tolse» (I, 23). Il mare, con i suoi porti, le navi, le imbarcazioni, le spiagge, rappresenta, dopo le selve, e di gran lunga pri­ ma dei luoghi abitati, le città, i castelli, le case, le oste­ rie, un topos privilegiato del paesaggio ariostesco. Entra in scena sin dalla prima ottava ( « ..• d'Africa il mare»); e proprio come luogo di « passaggio» ( « passaro i Mori »). E mare e selva appaiono associati, nel canto IV, nel viag- 134

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