Il piccolo Hans - anno VIII - n. 31 - luglio-settembre 1981

via del ritorno: ragioni e motivi comuni e diversi, che sarebbero maturati, diversamente per ognuno, in una dissidenza comunista. Ma è in zona occupata, nel Paese basco, che gli inter­ rogativi e i dubbi si fanno più aspri e più chiari. « Quella costa alta e severa, quelle città grigie, quel red­ dito più alto che in tutta la Spagna, quell'essere insieme do­ minanti e dominati mi rinviarva da , lontano a certi umori lom­ bardi del dopoguerra, alla allora assai rviva vertenza con il 'centro' d'un meccanismo di profitto che pur se ne serviva per dissanguare il mezzogiorno. » ( 83) Nel . Paese basco, che « non dissanguava nessuno», sem­ bra finalmente dissolversi l'ambiguità; il ragionamento politico si faceva chiaro, era più semplice: « i ,proleta'fi erano ,proletari, i padroni padroni; erano assieme contro il centro ma entro limiti chiari, non a prezzo d'una ,subalternità dei più poveri». Sembrava possibile trovare un modo giusto di provvedere al futuro: « Perfino il meccanismo del futuro pareva più prevedibile, chi si sarebbe unito e contro iehi.» (83) Antonio Amat, che lavorava duro tra gli operai, doveva saperlo. « Era appena uscito di galera e s . orvegliato alle dimensioni di Vitoria, una gabbia piccola e pericolosa». Rossana andò a trovarlo e a vedere come lavorava. Si intravedeva nelle sue parole, in quello che raccontava del suo lavoro, un partito socialista veramente nuovo: ma non �arebbe stato quello futuro. Proprio qui Rossana cominciava a capire che la Spa­ gna sarebbe uscita dal fascismo senza conoscere un pas­ saggio reale, che fosse, non un'« insurrezione» - per la quale non lavorava nessuno -, ma una forma di con­ creto mutamento, di rottura. 122

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