Il piccolo Hans - anno VIII - n. 31 - luglio-settembre 1981
zione. Essi credevano che qui ,si facesse la tua volontà, e non seppero vivere lieti o disperati, · nel profondo di sé, privi del tuo aiuto. Perciò inventarono mondi immaginari, per conso lazione di sé medesimi non già per compiere la tua volon tà.» (28) Questi uomini sicuri e perfetti sono rovina, e peste che diffonde la rovina, e l'attacca alle cose e agli esseri viventi, sono i loro «servi», che, come «mediatori», hanno con loro - nella differenza che consente e misura lo scambio e le maniere dell'identificazione - una specie di solidarietà riconoscibile nel comune fondamento (il _ principe adesso lo vede distintamente) di un difetto di fantasia. Il principe racconta a . se stesso e a Dio signore la fantasia che manca a questi uomini e ai loro servi. L'ho - conosciuta - dice a Dio, continuando la preghiera - in uomini « •ohe, inrvece., hanno amato 1a tua inconoscibi , le presenza pro prio perché non hanno tentato di conoscerla: e proprio per ché, tenendo fa tua grandezza Jontano dalle cose di questo mondo, hanno potuto raggiungere !'infinitamente piccolo di sé ·e delle cose». Uomini che adorano Dio nell'«infinitamente grande»_. �onvinti in questa adorazione, che è adorazione di se stessi, di parlare e di agire nel suo nome, hanno ideato - e costruito superbe «città di Dio». Da tàli opere è ve nuta la distruzione, ed altre distruzioni erano venute prima, e, in futuro e in altri luoghi, altre ne verranno, come questa, che ammette uno scampo solo nell'essere riconosciuta, patita come violenza dei « sogni della ragio ne», violenza perpetrata da uomini « sicuri e perfetti» e assecondata, adattata alla terra dai servi mediatori, con «ripari e argini», con «pietre e segnali», con « trac ciati» e «lavori» eseguiti secondo i progetti che proprio questo servo (il principe lo .ha «qui davanti» nella car- 106 \
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=