Il piccolo Hans - anno VIII - n. 30 - aprile-giugno 1981

Edipo si acceca. Annienta le figure del mondo. Non può più continuare a vedere. ,Perché, anche se solo simbolica­ mente, è tornato al corpo totale. E nell'incesto, simbolica­ mente, l'individuo, annientandosi, annienta il mondo, tutte le .figure della storia. Togliendo la separazione, annulla lo spazio e il tempo del mondo. Torna indietro, alla vi 1 sta ori­ ginaria, ancora più indietro: là dov · e il vedere non ha posto né senso. Co1loca la grande morte non alfa fine ma al prin·Cipio. Per questo Edipo si acceca. Per questo la sua è una « colpa sociale ». In qualche modo tutto questo ha a che fare con la pittura. Nel vedere la figura che si allontana (la figura, ciò che resta del grande corpo totale, ciò a cui si appiglia il corpo separato) nel chiamarla, nel darle un nome, nel figurarla, , è l'unico risarcimento possibile. Per il bambino, il 1soggetto emerge come esse,re-in-<Separa­ zione: nel suono e nelle immagini lasciate dietro da qual­ cosa che si _ allontana. Così i bambini cantano e dipingono. La costituzione dell'ente, della cosa - questa specie di « resa alla figura » - è il sacrificio che l'individuo (come soggetto nato dalla separazione) offre a quella mancanza che chiama essere assumendo quella ,separazione come propria colpa. (Ogni sacrificio è sempre stato la morte di una cosa ofìferta all'essere: la cancellazione di una figura). Il bambino sorride a ciò che ritorna. A ciò che vede ri­ tornare. Lo specchio -sembra fermare le .figure che si allontanano, che vanno via. Come la tela di un dipinto. Così, sull'Unica Tela dell'Unico Grande Dipinto, le figure, probabilmente, finiscono per incastrarsi (tutte!) una nell'altra... 94

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