Il piccolo Hans - anno VIII - n. 30 - aprile-giugno 1981

Tra i ricordi più opprimenti di G. troviamo il ·ricordo di una profonda umiliazione. Il bimbo, all'età di 4 anni, fuori casa, disse qualcosa su questioni interne alla ta­ miglia. Come rivalsa lo chiamarono traditore della fami­ glia e lo misero alla gogna davanti al pubblico familiare. Ancora molte altre umiliazioni colpirono l'ammalato. Pos­ siamo rapportare geneticamente questa « educazione alla vergogna», da una parte, con il carattere chiuso e vio­ lento del paziente, con la sua tendenza a mutarsi in « og­ getto» privo di contatti con il mondo esterno, dall'altra, con un · suo certo desiderio di nascondersi, accompagnato da indizi apparentemente isterici. Secondo la mia esperienza, i ricordi precoci degli am­ malati di nevrosi ossessiva attestano desideri e impulsi particolarmente intensi. Meritevole di menzione è il fatto che gli ammalati percepiscono questi ricordi come avve­ nimenti presenti, le cui conseguenze appaiono, quindi, come attuali; li percepiscono, ·quindi, come eventi atem­ porali. ·La carica di passione vincolata a questi eventi soprav­ vive al periodo infantile e all'adolescenza, sopravvive an­ che all'età matura e, secondo i dati, risulta che sussista anche . nella vecchiaia. Si tratta di impulsi parziali che, nel corso della organizzazione della libido, non si sono integrati nella genitalizzazionè o in una personalità svi­ luppata normalmente (anche nel caso di G., non dissimil­ mente dal caso dell'« Uomo dei topi», si osserva l'at­ teggiamento e il tormento çiel voyeurismo). Tra l'altro si tratta della coazione a guardare, a spiare. Nel caso di G. siamo stati in grado di seguire questo processo dal­ l'età di circa 3 anni fino alla pratica, esercitata da adul­ to, passionale. Il nascondersi e lo spiare stanno in coppia; l'accrescimento volontario della tensione fino al maso­ chismo è presente nel caso di G. e si trova in correlazione anche con il sintomo dominante. Il malato di nevrosi 80

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