Il piccolo Hans - anno VIII - n. 30 - aprile-giugno 1981

Naturalmente questi fattori ambientali hanno una preistoria. Non trattiamo qui i fattori ereditari, ma osser­ viamo come la struttura interna di ogni singola famiglia, la sua propria dinamica - nel quadro dei dati storici - nel corso · delle generazioni si sviluppano fino al punto in cui avviene un urto intenso tra le tradizioni familiari e le necessità reali. Nella storia familiare dei nevrotici ossessivi abbiamo osservato come i modelli di comportamento obsoleti - venendo a mutare nel tempo storico il senso dei conte­ nuti scaturito da specifiche necessità sociali - perdono la loro funzione nella vita della famiglia e si trasformano in corpi estranei. Nelle famiglie oberate da modelli anacronistici èJ mag� giore la probabilità che uno dei membri della famiglia venga implicato in conflitti sociali oppure si scontri pro­ prio con le leggi più significative, dando così occasione alla formazione del senso di segretezza e di vergogna. Hermann (1960) afferma che . tra la criminalità segre­ ta, di un membro qualsiasi della famiglia, e la nevrosi ossessiva successiva di un ragazzo che si forma in questo ambiente, vi sono strette connessioni. In una famiglia così strutturata gli stessi neonati ven- . gono _ accolti con una certa sfiducia e i genitori, appena possono, tendono a scaricare la responsabilità delle cure e dell'educazione dei bimbi. Ciò porta, da una parte, a far educare, di fatto, il bambino da terzi, e dall'altra a atti · pedagogici parossistici. In conclusione, in luogo di uno scambio reciproco determinato da esigenze e neces­ sità bilaterali, da cui può derivare il senso di sicurezza, si assiste alla imposizione di una normativa formale. Il sistema che ne deriva è, da una parte, strettamente rigido, dall'altra estremamente permissivo. La normativa for­ male risalta nello stesso processo ossessivo, in cui marca una sua specifica supremazia. Richter (1971) considera la sopravvivenza di antichi 74

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