Il piccolo Hans - anno VIII - n. 30 - aprile-giugno 1981
I livelli della credenza 1. In questa relazione, intitolata I livelli della creden za, nella quale presento materiali preparatori e appunti di una ricerca in corso, vorrei occuparmi dei turbamenti delia ragione e cioè di tutte quelle manifestazioni in cui la consapevolezza della realtà viene incrinata da . elemen ti che sono esplicitamente riconosciuti irrazionali, ma che pur tuttavia conservano la capacità di curvare e di deformare una razionalità esplicita. Cercherò in tal 1110- do di vedere i piani di frattura e le stratificazioni che determinati processi, cosiddetti razionali, presentano. La questione si potrebbe riassumere nei termini: perché si crede a qualcosa che si sa ragionevolmente come falsa? Perché coesistono opposte credenze e antichi saperi, or.. mai « derubricati», accanto a nuovi saperi? Cosa vuol dire che vi sono credenze « depotenziate», di cui si sa che non sono vere, ma a cui si crede? Basterà compor tarsi, rispetto a queste credenze, come nei confronti di superstizioni, considerandole esclusivamente qualcosa di assurdo? Sarà sufficiente esorcizzarle, dire che non ab biamo bisogno di esse? Queste ricadute della razionalità non sono forse, invece, dei punti su cui riflettere per avere una concezione più articolata della razionalità stessa, per poter studiare lo statuto di credenze normal- 20
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