Il piccolo Hans - anno VIII - n. 30 - aprile-giugno 1981
meccanismo sarebbe un altro: una personalità infantile particolarmente sensibile, e dopo una prima esperienza « durante la quale hanno nutrito un fondamentale otti mismo nei confronti dei loro simili», in seguito a una · qualche profonda ,delusione, per potere in ogni caso con tinuare ad amare, e non cadere nella anaffettività, sposta la propria diffidenza, la propria paura dell'altro, sugli animali, o su determinate situazioni ambientali (pp. 170- 171). Quando, di fronte alla violenza assassina dei soldati nazionalsocialisti, . Pardo Roques esclama « Siete bestie, bestie», non farebbe, secondo Arieti, che esplicare la ca gione ,profonda della sua fobia: «I portatori del male da lui fronteggiati con occhi ciechi assumevano sembian ze animalesche, e così Pardo ha compreso che le bestie di cui aveva avuto paura simboleggiavano gli uomini che portano orrore e terrore al mondo. I nazisti; tipici vei coli del male, gli apparivano sotto specie di lupi o di altri animali». Nel momento dell'«olocausto», il «parnas» avrebbe così assunto coscienza delle origini della propria fobia; e, opina Arieti, in quell'istante supremo anche i nazisti, o parte di loro, nel sentirsi definire «animali», «Muso, rpelo, quattro zampe e una coda», avrebbero in qualche modo . avvertito la verità della denunzia... Ma quest'ulti ma illazione appartiene - mi sembra - alla «finzione » narrativa - o semmai al tessuto etico che ad essa ine risce. Mario Spinella WILHELM REICH Conflitti libidici e fantasie deliranti. Il Peer Gynt di Ibsen Sugarco, Milano, 1980. - Feniche! e Jones lo calunniano. Fromm lo utilizza mi sconoscendolo. I freudiani «ortodossi» lo deridono. La Food and Drugs Administration lo perseguita finché ne · muore. La «sinistra freudiana», dopo a,verlo miscelato con Marx (e con Freud), lo lancia come cocktail rivolu zionario. Lowen lo riduce a bionergetica, ossigeno per 196
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