Il piccolo Hans - anno VIII - n. 30 - aprile-giugno 1981

rale del perdersi. Nel 1861 Nadar fece leggere Poe a Ver­ ne, nella traduzione del suo amico Baudelairé. Mi piace immaginare Verne entusiasmato da un'idea Ticorrente in Poe ( Gordon Pym, Il manoscritto trovato in una bottiglia, Una discesa nel maelstrom): quella del seguire la corren­ te, lasciarsi andare al flusso materiale, al proprio desti­ no (che ha la forma di un vortice). Verne scrive alcune variazioni ,su questo tema (palloni àlla deriva, . isole nella corrente); poi crede di aver trovato il sistema di forzare il flusso, chiudere in cerchio la spirale. Scrive la su1:1- en­ ciclopedia fatta di _ cerchi dove il vortice è via via ri­ mosso, dimenticato. Il destino oscuro di Gordon P.ym è razionalizzato ne La sfinge dei ghiacci (1897) con un magnete. · Renato Giovannoli SALVADOR DALÌ Sì. La rivoluzione paranoico-critica. L'arcangelismo scien- tifico Milano, Rizzali, 1980. . Dire l'indicibile. Raffigurare l'invisibile. p'rogetto d'ar- · tista d'obbligo nell'ambito di una cultura che definisce la mimèsi come pratica obsoleta e confinata nell'ormai arcaico concetto di classico. La retorica del « nuovo» porta allo ,scacco, sul confine tragico del silenzio e· della sospetta pratica dell'ineffabile. Dalì dà una dimostrazione teorico-pratica in Sì, la ri­ voluzione paranoico-critica, l' arcangelismo scientifico di come il testo artistico sia il luogo possibile dell'indicibile­ detto, dell'invisibile-raffigurato. Nel suo « Studio per la periferia della città ,paranoico-critica» (1935), la diversa combinazione della circonferenza e delle sfere, la loro doppia gerarchizzazione prospettica, diventa principio co­ struttivo. Il « sedere di un cavallo», reso civettuolo dalla morbidezza mossa di una coda banalissima, è anche te­ schio visibile solo all'occhio posseduto dalla passione strutturale della decostruzione-ricostruzione delle unità costruttive, le sfere di diversa dimensione, appunto. Non si tratta di dipingere, dire l'invisibile, l'indicibile ma di 194

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