Il piccolo Hans - anno VIII - n. 30 - aprile-giugno 1981

E gli spettatori dei circhi hanno i mostri che si me­ rìtano: non hanno paura, non indovinano più il futuro, le disgrazie che questo ci prepara quando nasce o appare un mostro, ma si confermano nella loro squallida nor­ malità distinguendosi da esso, esorcizzandolo con la trita battuta del «che aria tira lassù?», rivolta al gigante esi­ bito sul palcoscenico, o con quella, più profonda perché riguarda un argomento irrisolto, del «sposare due sorel­ le siamesi è, se non altro, un modo per avere due mogli e una ,sola suocera». La spiegazione del mostro come «altro da sé» non è approfondita minimamente, il libro si riduce a una pre­ sentazione tassonomica e teratosofica tradizionale: mo­ stri p�r difetto, i nani, mostri per eccesso, i giganti, mo­ stri per ,diversità, gli uomini bestiali, mostri ,per acciden­ te, gli uomini selvaggi e i bambini selvatici, mostri per eccesso di parti, gli ermafroditi, i politeste, gambe, brac­ cia, mostri per difetto di parti, i focomelici, gli unigam­ bisti ecc., mostri per sdoppiamento, i fratelli siamesi. Non ci siamo! Suggestiva è invece l'ultima parte del libro, in cui l'au­ tore visita il cinema e la letteratura «mostruosa» moder­ na e contemporanea, · specie anglosassone, alla ricerca di quello che chiama il «mito del mutante»: l'umano che crea o genera l'extraumano. Un libro ambizioso, quindi, ma non mantiene tutto ciò che promette: è polimorfo, sfuggente, in fondo, per­ ché no, è un libro mostruoso. MICHEL S'2RRES Jules Verne Palermo, Sellerio, 1979. MICHEL SERRES Lucrezio e l'origine della fisica Palermo, Sellerio, 1980. Gian P. Bernasconi Con invidiabile divertimento, nostro e suo, Michel Serres ci sta raccontando la storia dell'idea di materia - 191 "'

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