Il piccolo Hans - anno VIII - n. 30 - aprile-giugno 1981
nismi della formazione sostitutiva, consistendo propria mente nell'impedire l'accesso alla coscienza alla « rappre sentanza psichica» di una data pulsione (cfr. Metapsico logia, «La rimozione», Torino, Boringhieri, 1978, pp. 55-56 e 62-63)? Leggendo le sottili, acute argomentazioni del III capitolo di Per una teoria freudiana della letteratura si ha talora l'impressione che il ·« represso formale» ten da ' a confondersi quale meccanismo sostitutivo con la ri mozione tout court, qua\Si come se le tecniche del Witz nel loro uso preponderante del significante fossero assi milabili ai « linguaggi non comunicanti» dell'inconscio (cfr. op. cit., rpp. 52-55 - e anche l'introduzione a Il motto di spirito e la sua relazione con l'inconscio, Torino, Bo ringhieri, 1975, passim). Benché lo stesso Freud sia tutt'altro che univoco su questo punto, non mi pare che possa sostenersi una tale tesi, se non tradendo nella sostanza il concetto di rimo zione, che lungi dal presupporre una comunicazione lin- · guistica, si origina proprio nel divorzio dalla rappresen tabilità attraverso la parola, come viene affermato in un luogo forse di non immediata comprensione della Meta psicologici: « ... la rappresentazione conscia comprende la rrappresentazione della cosa più la rappresentazione della parola corrispondente, mentre quella inconscia è la rap- · presentazione della cosa e basta... La rappresentazione non espressa con parole... resta allora nell'/nc� rimossa» (op. cit., «L'inconscio», Torino, Boringhieri, 1978, p. 105). Ora � chiaro che riguardo all'uso del termine « repres so» non si tratta di una mera questione formale: ciò che è rimosso è separato dalle parole congiunte con l'og getto e si determina · come tale sulla base di questa dis sociazione. Ciò sia detto, beninteso, non per amore di una presunta ortodossia ma col semplice intento di mettere in luce come la brillante rilettU1?a del Motto di spirito da parte di Orlando sia inevitabilmente infedele rispetto ai presupposti teorici del libro. Quando sulla scorta del sag- 187
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