Il piccolo Hans - anno VIII - n. 30 - aprile-giugno 1981

tosto che alle vicende storiche della sua trasmissione. Il suo stesso richiamo a,'l « ipreponderare del significante . sul significato» di cont-iniana memoria presuppone . il con­ cetto di parallelismo: a figure ritmiche uguali, a mate- · riale fonosimbolico identico corrispondono significati dif_ ferenti, magari lontani•ssimi. Si può certo sostenere che la scomposizione a cui Freud sottopone le tecniche delle arguz;ie è molto simile, il che in certa qual misura è vero. Tuttavia, mentre il compito della critica di ascenden­ za filologica in senso più o meno lato può considerarsi concluso una volta accertata e · limitata l'occorrenza dei significanti ,in un dato testo e la loro polivalenza seman­ tica, non cosi avviene nell'applicazione della teoria del ritorno del represso formale postulata da Orlando. In­ fatti, o questa si riduce a una sorta di surrogato del lavoro filologico, col difetto però di . essere affatto inve­ r.ificabile, oppure non può che prendere in esame ciò che egli definisce «la materia del contenuto», ricorrendo al­ la terminologia di Hjemslev. In altre parole la lezione di Freud utile per il critico letterario non consi • sterebbe tanto nel riconoscere la preponderanza _ del significante sul significato, quanto nel considerare essenziale in un testo il predominio del rapporto verbale su quello reale. E' l'enunciato linguistico, il segno .intero, a sostituirsi alle «cose»: forma del contenuto e forma dell'espres­ sione rinviano a un ,senso o materia non verbale che può essere soggetto all'interpretazione psicoanalitica, posto che il critico ne ç:ondivida le acquisizioni teoriche fon­ damentali. E tocco qui, benché in modo corsivo, l'altro aspetto a mio avviso centrale della lettura freudiana di Orlando: l'estensione del concetto di «rimozione». La tendenza dei motti ·di spirito sarebbe «una particolare materia del contenuto; e non... altro che il ritorno del represso» (op. cit., p. 45), ma allora che ne è della :rimozione, la quale secondo Freud non coincide affatto con i mecca- 186

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=