Il piccolo Hans - anno VIII - n. 30 - aprile-giugno 1981

ne >> tra il messaggio letterario e il suo autore, non può andare di'Sgiunta dal ripensamento di - Orlando sull'appli­ cabilità in ·sede letteraria di un concetto fondamentrule come quello di rimozione. Ora nell'introduzione allo stu­ dio sul Misanthrope la distinzione fra funzione-destinata­ rio e . destinatario . empirico tende . ad essere quella fra « un determinato numero di costanti che ,il senso di un'o­ pera manterrà per ogni lettore e ogni lettura» e le « infinite serie di varianti che comporterà il variare del­ l'individualità del lettore, d�ll'epoca a cui costui appar­ tiene, ecc.» (op. cit., p. 21, i corsivi sono dell'A.). Va da sé che una tale proposta derivi da un ambito di studi non necessariamente psicoanalitico e possa ,Per­ ciò considerarsi autonoma rispetto alla « autorità» di Freud; tuttavia non mi pare sia questo il ca'So di Or­ lando. Infatti il suo uso del concetto di funzione-desti­ natario « come irnsieme organico delle costanti di senso nella lettura di un testo» (op. cit., p. 25) è, almeno in J.inea di principio, meno distante di quanto voglia sem- . brare dallle esemplificazioni freudiane di psicoanalisi ap­ plicata alla letteratura. Ciò che più sovente viene impu­ tato quale grave difetto a questi saggi, è forse altro dalla pretesa di possedere un numero definito e definitivo di costanti di senso, una sorta di passe-partout 1simbolico di validità universale per determinati temi? Certamente Orlando potrebbe rispondere, e legittima­ mente, che il limite della ricerca freudiana in ambito let­ tera-rio non concerne tanto l'esigenza di individuare delle costanti significative quanto la « chiusura» di senso ine­ rente al tentativo di definire una volta per tutte gli ele­ menti psicobiografici pertinenti in un testo letterario. In ultima istanza si tratterebbe rpur sempre del rapporto fra codificazione lette.raria e « f.iguralità» inconscia, seb­ bene in Freud sia per lo più squilibrato in senso conte­ nutistico o meglio tematico. Ma una tale relazione sa­ rebbe nondimeno problematica, essendo ben p�� rilevante 184

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