Il piccolo Hans - anno VIII - n. 30 - aprile-giugno 1981
I ne di Freud di non invadere il campo della letteratura con un'indebita estensione delle ipotesi economiche, in senso psicoan'.alitico; che sono a fondamento . della spie gazione del Witz. In particolare si pònga mente per un attimo a quel luogo dove Freud, discorrendo delh scelta del materiale verbale per la formazione del motto, po stula che il piacere connesso coi motti cosiddetti inno centi, i giochi di parole, consista nel realizzare un rispar mio di energia psichica indirizzando il nostro atteggia mento « verso il sùono della parola, nel fare emergere la rappresentazione (acustica) della parola anziché il significato fornito dei nessi con le rappresentazioni delle cose... Anche nel bambino, ayvezzo a maneggiare ancora le parole come cose, notiamo l'inclinazione a cercare die tro termini uguali o simili il medesimo senso... » (op. cit., pp. 143-144, i corsivi sono miei). Questa ipotesi, che pare vicinissima a implicare la de finizione saussuriana di significante, dipende piuttosto dai primi tentativi di concepire l'apparato psichico come un sistema di trascrizione a più livelli (cfr. la · lettera a Fliess n. 52, dove per la prima volta appare la distinzione tra rappresentazione di cosa e rappresentazione verbale, quest'ultima connessa al preconscio). Quando Freud, po co più innanzi, afferma che « rima, allitterazione, ritor nello e altre forme di ripetizione di suoni verbali in poe si!a sfruttano la stessa fonte di piacere, ìl ritrovamento del già noto » (in quanto causa di minore dispendio ener getico) (op. cit., p. 146) sembra mostrare un atteggiamen to teorico diverso nei riguardi del testo letterari_o, verso il materiale linguistico anzitutto, di solito così negletto nei •saggi di psicoanalisi applicata alla letteratura, preoc cupati piuttosto dei sovrasensi simbolici o delle sempre opinabili congetture biografiche. Non a caso Orfando si riferisce esplicitamente a que sti passi (cfr. op. cit., pp. 53-54 e anche p. 30) per avvalo rare la sua tesi ·secondo cui ne Il motto di spirito e la 182
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