Il piccolo Hans - anno VIII - n. 30 - aprile-giugno 1981

Tra letteratura e psicoanalisi Leggendo i saggi di Francesco Orlandç su psicoana­ lisi e letteratura si sarebbe quasi tentati di dire che nel­ la loro . lucidità e coerenza mostrano segni più che evi­ denti dell'attività principale dell'autore, anzitutto stu� dioso di letteratura. Non è un caso che tutti gli interventi di Orlando sulla vexata quaestio della rilevanza dei con- - tributi freudiani in ·sede di critica letteraria e d'estetica tradiscano la loro indubbia origine empirica fin nell'a· spetto esteriore, editoriale, presentandosi come appendice o excursus di studi di grandi testi consacrati dalla tra· dizione (si tratti della Phèdre o del Misanthrope). Com'è noto, la proposta teorica di Orlando è incen­ trata sul Freud della Traumdeutung, della Psicopatologia della vita quotidiana, dei casi clinici, e soprattutto de Il motto di spirito e la sua relazione con l'inconscio, con palese ed esplicitamente riconosciuta esclusione dall'au· tore-di Un ricordo d'infanzia dv Leonardo da Vinci o di Dostoevskij e il parricidio. Tuttavia tale rifiuto della psi­ coanalisi applicata alla letteratura (più nella sua esem­ plificazione concreta che nel concetto stesso, a dire il vero) implica nelle sue argomentazioni un'idea ben de­ terminata dell'eredità freudiana e dei suoi incerti rap· 179

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