Il piccolo Hans - anno VIII - n. 30 - aprile-giugno 1981

del suono (c'è un legame di natura imitativa o fisogno­ mica tra il suono e le significazioni); il problema della corrispondenza naturale tra suono e senso (il simbolismo fonico: signans e sig:qatum sono uniti per phùsei e non per thései, per dirla con i termini del Cratilo ); . il problema dell'uso mitico-poetico dei suoni: secondo Sa­ pir i Nootka traducono «par la parole certains caractères physiqlie de la personne à qui s'adresse ou dont on parle, en partie au moyen d'un jeu consonantique (...) [qui] consiste soit à transformer certains consonnes d'un, en l'occur-rence des sifflantes, en d'autres consonnes phoné­ tiquement proches, soit à insérer dans le corps du mot des consonnes ou des groupes de consonnes dénuées de signification » (la cit. di Sapir si trova a pag. 250 di La charpente... ; in origine il saggio uscì col titolo Abnor­ male Types o f Speech in Nootka nel 1915). Aggiunge Jakobson: «Ce que révèlent en effet ces jeux phoniques, c'est toute une étiquette qui combine de manièire indis­ soluble la satire en meme temps que la révénce envers le monde . surnaturel » ( La charpente..., pag. 252); per finire sottolineamo ancora le pagine dedicate allo studio dei primi stadi del radicarsi dei tratti distintivi al livello dell'apparato acustico nel bambino, e le riflessioni su di un poema di Cumming� (1894-1962). Le strutture parallele che Jakobson scopre - studiando l'epica russa, la curvatura ellittica che caratterizza la lin­ gua («Nous sommes sans . cesse confrontés à des struc­ tures elliptiques, et il est dair que des règles parfaite­ ment ordonnées sous-tendent les divers degrés d'ellipse à chaque niveau du langage... »; La charpente..., pag. 14; quando si parla si elidono in continuazione elemènti ridondanti dal punto di vista della comprensione del mes­ saggio, passando così da un enunciato percepito come esplicito ad uno ellittico. Altro esempio portato da Ja­ kobson è il «tabu »: provoca una distorsione della forma 175