Il piccolo Hans - anno VIII - n. 30 - aprile-giugno 1981

Puoi sospenderle, in questa via di deriva, ottenendo da te stesso «un silenzio delle Immagini». Dirai con Bar­ thes: continuo«ad essere turbato (dalle immagini), ma non sarò più tormentato». Ancora, per _questa deriva, si può trovar modo <li corrompere i vocabolari, di far«slit­ tare il senso delle parole»: anche così eluderai o scon­ giurerai la «mania della Legge, del Codice, ddl'Idea»; cui tu del resto ti sottrarrai con la tua«acuta sensibilità» per l'avvenimento dell'interlocuzione, per la persona di chi vi interviene, • se avrai «spirito ghibellino, nato da un'attenzione al corpo, ai legami di sangue, connesso a una devozione - dell'uomo verso il'uomo». Ecco, si apre e si congiunge a questa una seconda de­ riva, e il mod0 dell'unione fa pensare che l'una provochi spontaneamente e assecondi l'altra, lì dove si compie, do­ ve sposta. Ci intratteniamo un poco sull'amicizia. La dob­ biamo intendere prima di tutto linguisticamente, come è «designata» da Bar,thes, come «quel campo raro in cui le idee s'imbevono di affettività». S'allontanano e ·sfumano - come stava accadendo - le opposizi p ni e le intimidazioni di linguaggio, perché l'amicizia è « ·supera­ mento della contraddizione», è (al modo· di quell'inter­ locuzioné perseverante nel linguaggio stesso) impedire che scatti la trappola dei sucii termini, ed è anche pen­ sare scrivere parlare grazie a coloro che «accompagna­ no la nostra vita». Una ,sola parola, Alwlouthia, declina l'upa e l'altra attitudine. Infine Barthes dichiara: «Gli amici: per loro io penso, essi pensano nella mia testa»; e il linguaggio è nella confidenza, la quale infatti dice un « colore del lavoro intellettuale (o della scrittura)». An- . che Gianni Scalfa ragiona l'amicizia, a seguire, con Bat­ thes, come si fa in questi libri, in cui i discorsi dei pre­ senti s'annodano coi discorsi degli_' inediti ' e lontani, li­ berainente ma prontamente, con un'attenzione rigorosa e disponibile, e così _ adempiono in parole, formano nella scrittura l'accoglienza e la distanza, che _ distinguono ap- 165

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