Il piccolo Hans - anno VIII - n. 30 - aprile-giugno 1981

di esso, persino l'effetto sconcertante della musica, come fece per esempio A. Poliziano componendo l'Orfeo 30 • La musica cancella la memoria della morte col superamento della sorpresa. L'apriori del medesimo può essere man­ tenuto solo al prezzo di un « espatrio, d'una estrapola­ zione, d'una · espropriazione» 31 • Nelle laudes, H contrasto (altercatio) aveva dato luogo a una forma contratta; era diventato ossimoro: « muoio vivendo», << fuggo e .sono incatenato». L'alienazione di­ saliena il discorso quando implica il più scuro e doloroso senso dell'indicibilità: « tacendo parlo». Ma lì, al livello dell'indicibilità, soggetto e oggetto si confondono: il sog­ getto, espropriato della parola, rischia di perdersi com­ pletamente. Tuttavia se il nulla equivale a zero, il c�m­ trasto si svuota. « Alta nichilitate tuo atto è tanto forte ch'apri tutte le porte entri ne lo' infinito» 32 • · A partire da questo annullamento, è· necessaria un'al- tra altercatio. Solo la voce articola lo scarto in Ìnodo immediato. Non salda i contrari. Articola la differenza. Tesse i rap­ porti. Elimina la confusione tra l'oggetto e il ,soggetto. In tutta la pdma parte de Il pianto della Vergine - la sola lauda interamente dialogata di Jacopone - il Cri­ sto, l'uomo�Dio, il segno della perfezione, è presente sol­ tanto nelle parole ansimanti del Nunzio che rivela a Ma­ ria che suo figlio - (il figlio) - è stato crocifisso. Che morirà. A questa voce risponde la Madre. Sfoga il suo lutto. E questo lamento trova nel gioco delle vocali e delle assonanze gli accenti di un'estrema itenerezza. Un lamento viscerale. Il pianto di una madre che culla il proprio ti­ glio, appena morto 32 , 143

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