Il piccolo Hans - anno VIII - n. 30 - aprile-giugno 1981
spinga abbastanza lontano i può nuovamente venir por tato alla luce» 4. Ma il discorso agiografico non è! forse il luogo dove la mobilità degli itinerari più appassio nati è stata congelata in uno schematismo esemplare? Non potremmo riuscire ad aggirare l'ostacolo serven doci proprio di questo schematismo? La messa in scena delle virtù entra in gioco ' là, dove sono cancellate le tracce di un'evoluzione particolare. Qual è il «prezzo» di questa articolazione? O più precisamente _quali tratti del percorso individuale devono essere obliterati, e quali devono essere modificati, perché questa rappresentazione . abbia luogo? Lo possiamo constatare . ricorrendo alla produzione di quegli autori che, mascherati da «modelli», sono usati come attori all'interno del discorso agiografico. Spingia mo allora la nostra impertinenza sino in fondo, sceglien do - a proposito di Francesco d'Assisi - l'opera in cui la più ricca pluralità di tempo e di luogo è stata immo bilizzata nella coerenza di una rappresentazione didatti ca. Scegliamo il passaggio in cui la Leg · enda Perusina 5 racconta la Genesi del Cantico di Fràncesco d'Assisi. «Una notte Francesco, pensando a tutte le sue tribo lazioni, ebbe un moto di pietà verso se stesso e disse tra sé e sé: " Signore, prendimi sotto la tua protezione al di sopra delle mie pene perché io possa sopportare, nella pazienza, la mia. malattia". E subito nello·spirito gli venne detto: "Dimmi, fratel lo, se per le tue pene e le tue aftlizioni ti . dessi un tesoro tanto grande e prezioso che anche se la terra fosse d'oro e tutte le pietre gemme e tutta l'acqua balsamo, non da resti peso a queste pene? Non le accetteresti come se fos sero terra, pietre, acqua, proprio in confronto al grande e prezioso tesoro che ti darei? Non te ne rallegreresti molto?". Francesco rispose: " Signore, grande è questo tesoro. 132
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