Il piccolo Hans - anno VIII - n. 30 - aprile-giugno 1981

Dire e canto in Francesco d'Assisi L'amicizia 1 non è forse l'opera che trasforma il debito in obbligo di andar più in ' là? Quando lo sforzo su questa strada solitaria è mas­ simo, il discorso dell'Amico assume un senso diverso. Tradotto in un percorso del tutto personale, · può esser­ gli restituito sotto forma di domanda: «questo volevi dire? No, non son d'accordo. Sarebbe bene ti spiegassi meglio>>, Ma «l'ascolto» - anche l'ascolto della stessa rispo­ sta - mette in luce l'illusione di qualsiasi tipo di iden­ tità. La voce proclama un'idèntità che non è mai altro che congiunzione di pulsioni diverse. Il soggetto si espri­ me in funzione della «nostalgia» del ritrovare un'«atmo­ sfera originaria » nel desiderio di un superamento che risponda alla provocazione della vita. All'interno di · un'opera letteraria - e più precisa­ mente all'interno della produzione dei mistici morti da secoli - si può scegliere un segmento 2 rappresentativo di questo paradosso, che caratterizza la contraddizione dell'esistenza? La scrittura si costruisce su una mancanza o su una perdita 3. Nella vita psichica, invece, «nulla può perire, tutto in qualche modo si conserva e, in circostanze op­ portune,· attraverso ad esempio una regressione che si 131

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