Il piccolo Hans - anno VIII - n. 30 - aprile-giugno 1981

ciato a infastidirmi assai, come gli odori, gli odori di muschio che ora mi sembravano nauseabondi. - Io sono assolutamente normale, lei, che lo è an­ che più di me, deve rendersene conto. Dissi questo e nient'altro. Fu abbastanza. La frasetta fece il suo piccolo effet­ to. Gli sfuggì persino un AHI. Ma la sua compagna, pro­ babilmente più astuta, continuò a fissarmi con insisten­ za, increspando le nari per · il fetore che infestava la stanza. Intuii che dovevo aggiungere altro: - E' più che comprensibile che voi, vedendo un tale in questo stato, vi premuriate d'intervenire presso le autorità com­ petenti per cercare, in fondo, di aiutarlo in cosa voi ri­ tenete sia una disgrazia. Capisco perfettamente la vostra posizione. E la condivido. E' così fragile oggi la sicurez· za pubblica! Tuttavia vi prego di credermi: sono un uomo cosciente e non faccio del male a nessuno, nem­ meno a, me stesso. Quegli stramaledetti insetti adesso non mi davano più un secondo di pace e un prurito tremendo stava pos­ sedendomi poco per . volta. La donna non mi parve del tutto - o punto - convinta. -Continuava a fissarmi. Forse l'uomo... Si scam­ biarono una occhiata. Poi il signore disse, alla compagna che stava per uscire: - Aspetti · un momento, signora... - Vi prego, accomodatevi, dissi eccitatissimo cer­ cando qualche sedia. (Acchiappai al volo un asciugama­ ni col quale mi coprii alla meglio.) - No grazie, ce ne andiamo, adesso, disse il signore. - Se lei è normale, disse però la signora dalla so- glia. Perché s'è ridotto in uno stato che non è neanche più umano? Si rende conto almeno di come lei è? Fece, verso di me, un passo. - Guardi!, gridò irritata. Guardi che robà! Lei ha l'erba che le spunta addosso, mio caro giovanotto! Lei è un nido d'insetti, lei è un pezzo di terra, eh sì, eh sì... 115

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