Il piccolo Hans - anno VIII - n. 30 - aprile-giugno 1981
dentro ad una macchina parcheggiata con discrezione dietro a qualche frasca. Non credo che qualcuno mi ab bia visto o anche se quelli delle auto mi avessero notato, la rapidità del passaggio dell'immagine e la scarsa possi bilità d'aver visto giusto lasciarono certamente poche tracce nella loro memoria. Poiché è la probabilità che · rende ufficiale Ùn immagine e ciò che è scarsamente pro babile e anche scarsamente ufficiale: potrebbero tra scorrere decine di lustri, e rimane sempre diceria. Ad ogni modo avevo per me tutte quelle vaste terre coUinari in cui non veniva mai anima viva. O se veniva, di giorno, la si vedeva da lontano: laggiù laggiù, sulla stradicciola asfaltata che scendeva dalla collina dirim petto. Tornavo a piedi, normalmente, dico, camminando, quando i percorsi superavano una certa distanza. A ca sa dormivo sino a sera .d'un sonno profondo e animale che · mi nutriva abbondantemente. Nella mia barba mi accorsi che iniziavano a fiorire ogni sorta d'erbette e il trifoglio presto sarebbe spunta to. Un muschio, una specie di muffa, direi, d'un colore prossimo al giallo, mi copriva parte del petto e il dorso delle mani. Odoravo un po' di. verbena, sebbene più dolce e quasi pungente. Un muschio analogo, benché di colo re lievemente più scuro, aderiva quasi ovunque al mio corpo e anche in casa, ormai, un · piccolo corteo di far falle, apf e mosconi mi seguiva come una nube perpe tua, senza tuttavia · molestarmi mai. Durante le ultime passeggiate ero scortato da ramar ri, cavallette, grilli, e cani randagi. Adesso le facevo in . piena luce, al declirio del giorno e alle soglie della notte, tolti i grilli, questa cornice d'accompagnatori mi abban donava. Mi nutrivo d'ogni cosa, essendo la inia fame così grande da sommergere i gusti particolari. Radici, pomo dori rubati, ·patate, fiori i insalate e galline · che divoravo pennute tra le foro urla strazianti. 112
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=