Il piccolo Hans - anno VIII - n. 29 - gennaio-marzo 1981
senta come segno della civiltà . che si rivolta contro di essa. Atlante, non avvertendo alcun movimento, teme che il mondo sia morto, ma poi, vedendolo non marciare, cre de sia conv�rtito in pianta « come Dafne e tanti altri »: la degradazione è allusa nella finzione del passaggio da Una specie biologica al,l'�ltra, ma è subito instaurato il para: dosso proprio dello scherzo: « e ancora dubito che fra po co non mi gitti le radici per le spalle, e non vi si abbar bichi». Ma Ercole crede che il mondo dorma, dorma d'un sonno secolare e profondissimo, come quello che avvolse Epimenide, e che prese Ermotimo, cui « l'anima gli usci- . va dal corpo ogni volta che voleva, e stava fuori molti an ni, andando a diporto per diversi paesi, e poi tornava, · finché gli amici per finire questa canzona, abbruciarono il corpo; e co�ì ,lo spirito ritornato per entrare, -trovò c!ie · la casa gli era disfatta, e che _ se voleva alloggiare al coper to, gliene conveniva pigliare un'altra a pigione, o andare all'osteria». L'ironia va verso un platonismo volgarizzato e un pitagorismo aneddotico, ma la citazione, che vuole appoggiare i due casi invocati, invade la scena in una pro- · porzione inversa alla casualità del passaggio. C'è in nota una sfilata di autori, una bibliografia classica sui due ca si, e p�r un istante il dialogo di Ercole e di Atlante è som merso dal brusio dei nomi d'autori, e la leggerezza del dialogo è soffocata dalla severità filologica dei testi citati, cioè chiamati in tribuna a testimoniare dei due casi di Epimenide e di Ermotimo. Per il primo sfilano Plinio, Diogene Laerzio, Apollonio, Varrone, Plutarco, Tertullia no, Pausania, L'Appendice Vaticana dei Proverbi, Suida, Luciano. Per il secondo sono richiamati ancora Apollo nio, Plinio, Tertulliano, Luciàno, e in più l'Origine del Con tra Celsum. Una sezione della biblioteca classica . e pa tristica è scomodata per rendere plausibile un passaggio della battuta di Ercole: un teatro comico fornito di cer tificazioni filologiche, una rappresentazione che ha fuo- 89
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