Il piccolo Hans - anno VIII - n. 29 - gennaio-marzo 1981

dalla tempesta ed a 34, 39-42, dove la serie scese cec/he/ cec/he/ ceco si allinea al racconto delle umiliazioni fat­ te subire dalla donna all'amante. Ecco ancora: 18, 164 · « Si versan pianti, gemiti e lamenti» = clama; 24, 43 « O con patto che se mai rompi la fede» = se cad/i/; 27, 34 « Salir fuor di questi aer torbi» = dense; 28, 34 « La più secreta stanza e la più bella Ove persona non venia intro­ dutta» = sola; 31, 34 1 « Molto gaudio apportò ne le sue squadre» = mena; 39, 67 « Volta le spalle e la via drit­ ta tiene Alle spalle non troppo indi remote)) = varc/he/. L'automatismo si produce alcune volte a livello del significante: 6, 29 « Stupefatto restò più che mai fos­ se» = resta; 8, 73 « Di questo Orlando avea gran doglia e seco Indarno a sua sciocchezza ripensava. Cor mio - dicea» = dico; 27, 50-51 « Ma'l primo quasi imbianca e'l color perde» · = perde; 28, 13 « Deh, vita mia, non pian­ gere, le dice» = dico; 28, 40 « Onde venisse il subito con­ forto Non men locando lo bramava dire» = meno; 33, 60 « Tu vedrai prima all'erta andare i fiumi Ch'altri mai ch'a te volga il pensiero» = pensi; 42, 91 « Beatrice bea, vivendo, il suo consorte)) = bea. Restano infine da segnalare (nell'ambito delle coin­ cidenze fra acrostico occultò e testo palese) quelle for­ mazioni che, pur non costituendo enunciati omogenei, sono tuttavia fatte di vocaboli che hanno qualche rappor­ to - col contesto: 2, 1-2, · accanto ad una diatriba contro Amore: ceco fede gioe/o/; a 5, 27-34, quando il perfido Polinesso insinua dubbi nell'animo di Ariodante circa la fedeltà dj Ginevra: deece/t/ deceet mis/e/ desi/o/ pe­ dic/hi/ fic/he/; poco dopo, a 5, 51-53, quando Luréonib sventa il tentato suicidio di Ariodante: ced/a/ lam/a/ sen/o/. Segnalo in margine alcuni casi di formazione interes­ santi ma di cui non si vede il collegamento con il testo palese: done ree a 2, 52; res/t/a seco a 6, 29; casca che ritorna per t[e volte a 5, 74 e 75 ed a 6, 8; il seguito sie- 24