Il piccolo Hans - anno VIII - n. 29 - gennaio-marzo 1981

servizi) funzioni. Se non funziona, se va in tribunale e non trova il cancelliere, se va in banca e non trova il cassiere strilla come un'aquila - il letterato poeta - e cita Kafka. Poi, quando li incontra in treno - il can- · celliere, il banchiere - li disprezza per la , piattezza del­ le idee che hanno, la povertà della vita che fanno. - Dei Poeti non sopporto il razzismo, il nazismo (quanto segue è solo un codicillo rabbioso del punto pre­ cedente). Il Poeta non ha nessun riguardo per il suo Pros­ simo. Più: non ha nessun rispetto per il suo diverso. E il diverso da 1ui non è l'arabo palestinese, il pezzente indiano, il negro dell'Alabama, personaggi che incontra solo sulle pagine dei , giornali. Il diverso da ,lui è il suo vicino di tavolo, di banco, di treno, è il Borghese,· che soltanto perché provvisto di un'intelligenza diversa dal­ la sua viene misconosciuto, sprezzato. Il calciatore Giu­ seppe Meazza, morto nell'agosto del '79 era considerato omninamente stupido, incolore, incapace di un minimo di conversazione. E grazie: la sua intelligenza era altro­ ve. A trentasei anni, dopo una carriera logorante, dopo incidenti paralizzanti, inventò il passaggio nello spazio libero, unico espediente ,strategico capace di far saltare le difese organizzate a «sistema». E il «sistema», c;i badi bene, era nato · dopo di lrui. Avrebbe dovuto sor­ prenderlo. Non lo sorprese. Avrebbe dovuto renderlo impotente. Non lo rese. Anche l'intelligenza del banchie­ re, del cassiere, del panettiere è altrove. Ma il Poeta non lo riconoscerà mai. - Dei Poeti non sopporto il privilegio. Perché il poe­ ta fa un lavoro ,privilegiato. Non ho dubbi al riguardo. Fa un lavoro innanzitutto. · La poesia è una esplorazio­ ne, una riorganizzazione del mondo fatta con le parole. E' bella. E' utile. Mi piace. So moltissime poesie a me­ moria. Ma evito accuratamente di conoscere i poeti di 201

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