Il piccolo Hans - anno VIII - n. 29 - gennaio-marzo 1981
di tornare a casa. Meno che mai ne avevamo noi - io e i miei «collabo�àtori», intristiti dalla mortifi.cazione subita, irrequieti per l'invidia (che è, ripeto, una virtù). La Tuscolana non è lontana dal Circolo Tennistico dell'Eur. Uno dei «collaboratori», di quel circolo socio, propose di andare a «fare due palle». Ma.ci. partita di tennis fu più scialba, distratta, insoddisfacente. Almeno per me. Il ' tennis esige - come ogni attività seria - in telletto d'amore. E io di amore al gioco, quella sera non ne avevo affatto. L'intelletto era tutto da un'altra parte. Ero perseguitato dall'idea di essere stato fregato, di non aver capito una cosa. Per essere chiari: ero pèr suaso che il sistema informativo del Governatore non funzionasse, perdesse informa:zfoni da qualche parte (ma non sapevo quale). Quella sera, quella notte, non furono meno scialbe nervose e tristi. Solo l'alba portò la liberazione. Avevo capito, a prezzo di qualche ora di insonnia, qual era il punto debole del sistema informativo (di quel segmento particolare del sistema informativo) della Banca d'I talia). La, mattina dopo ero in grado di descrivere «more geometrico» in un appunto d'ufficio dove e come l'uso combinato degli «operatori logici» comportava perdite di informazioni, nel sistema messo a punto da tutti gli uomini del Governatore. Questi i due episodi di base. Essi prendono signifi cato da un terzo episodio. Genova, primavera 1979 . . II «Turati» .di Genova in collaborazione con il Goethe Institut oi invita a vedere e a discutere, con lieve anticipo sull'imminente program mazione televisiva, lo sceneggiato «Olocaustq». Siamo varie persone convocate a vario titolo. Ci di vidiamo in gruppi. Capito nel gruppetto di Edoardo San guineti. Ne sono lusingato. Ammiro Sanguineti come 198
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