Il piccolo Hans - anno VIII - n. 29 - gennaio-marzo 1981
adopra con sottigliezza, con astuzia, con audacia, più si corre il rischio che qualche informazione importante sfug ga, rimanga annidata nella memoria del computer, come Pinocchio nella pancia della Balena. E' il ben noto «silenzio» dell'elaboratore elettronico. Figura molto nota e molto temuta dell'informatica. Fa da pendant all'altro pericolo, all'altra figura negativa, il «rumore» (vale · a dire l'eccesso indiscriminato, illeggi bile . di informazioni). Insieme costituiscono lo Scilla e Cariddi dell'informatica, scienza fragilissima, affascinante. Bene: mi mandarono ad esaminare i risultati conse guiti proprio nel campo di nostra pertinenza dal Centro Elettronico della Banca d'Italia. Il Governatore (cioè Guido Carli: e chi altri?) aveva voluto, fermamente vo luto che quel Centro Elettronico, oltre ari suoi compiti ai istituto, si provasse anche con alcuni documenti par lamentari. Trattasse con l'elaboratore anche i cosiddetti atti di sindacato ispettivo: le interrogazioni, le interpel lanze, le mozioni. Ho la convinzione che un elaboratore elettronico non possa trattare in modo conveniente le mozioni le inter pellanze, le mozionri. N!é altri documenti scritti. L'elabo ratore è bravissimo con le cifre. Balbetta con le parole. Ne avevo già allora il sospetto. Se al sospetto aggiungete l'invidia per il risultato gi.à conseguito dal Governatore e dai suoi uomini (ma l'in vidia è una virtù: su questo ci intenderemo fra poco) vi renderete conto dell'atmosfera faticosa di quella visita, che prese un'intera giornata di giugno. Gli uomini della Banca d'Italia erano bravissimi (e si capisce) a mostrare, a manovrare a spiegare. Si, ave vano messo in piedi un sistema che funzionava. Ancora una volta il Governatore aveva visto giusto. Le Banche chiudono alle cinque. I loro centri elet tronici anche. Alle cinque della sera di giugno a Roma, c'è o ci può essere un'aria bellissima. Nessuno ha voglia 197
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